Depressione: ruolo dei probiotici
Depressione
Il disturbo depressivo maggiore (MDD), meglio conosciuto con il termine di depressione, è una malattia psichiatrica comune e debilitante caratterizzata da umore depresso, anedonia, appetito alterato, disturbi del sonno, ritardo psicomotorio/agitazione, affaticamento, senso di colpa, perdita di concentrazione e ideazione suicidiaria con una prevalenza globale stimata del 4,4% in tutto il mondo.
Fisiopatologia della depressione
La fisiopatologia della depressione coinvolge diversi fattori tra cui il meccanismo della sintesi della dopamina, un’alterata risposta allo stress, infiammazione cronica e fattore neurotrofico derivante dal cervello (BDNF). Molti studi hanno ipotizzato un coinvolgimento del microbiota intestinale nella fisiopatologia del MDD, con diversi meccanismi.
Depressione e leaky gut
Si è visto, mediante studi, che lo stress cronico induce un’eccessiva permeabilità intestinale (nota come “leaky gut“) che consente a sostanze tossiche come il lipopolisaccaride batterico di penetrare nell’organismo e innescare, potenzialmente, l’infiammazione neurale. L’aumento dell’infiammazione intestinale indotta dal lipopolisaccaride si correla con un’elevata attivazione della microglia e il rilascio di citochine pro-infiammatorie nel cervello.
Depressione e probiotici
Si è ipotizzato che la permeabilità intestinale alterata potrebbe essere invertita mediante trattamento prebiotico. Per tale motivo si è ipotizzato che la somministrazione di probiotici in soggetti affetti da MDD potesse migliorare la risposta terapeutica.
Depressione: studi randomizzati su probiotici
Sono stati condotti studi in doppio cieco, randomizzati, controllati con placebo (RCT) che esaminano l’effetto dei probiotici sui sintomi depressivi. Uno di questi studi ha esaminato l’effetto di un’integrazione simbiotica di 6 settimane in 40 pazienti con MDD con malattia moderata che erano stati trattati con fluoxetina (20 mg/die) per 4 settimane. L’integrazione simbiotica includeva L. acidophilus, L. casei, L. bulgaricus, L. rhamnosus, B. breve, B. longum e Streptococcus thermophilus e 100 mg di frutto-oligosaccaride come prebiotico. I pazienti trattati con questa miscela probiotica hanno mostrato una riduzione significativa nel punteggio della scala depressiva di Hamilton, rispetto al gruppo placebo.
Depressione e IBS
Interessanti anche i risultati di uno che mostra l’associazione tra sindrome dell’intestino irritabile, MDD e somministrazione di probiotici. 40 pazienti con MDD e IBS in comorbidità hanno mostrato miglioramento significativo della gravità della depressione e dei sintomi della IBS quando trattati con Bacillus coagulans MTCC dopo 90 giorni rispetto al gruppo placebo, con marcata riduzione della mieloperossidasi sierica, un biomarcatore infiammatorio, nel gruppo probiotico rispetto al gruppo placebo.
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Conclusione
Alla luce degli studi indicati, sebbene non vi sia ancora una comprensione adeguata del ruolo dell’asse intestino-cervello nella MDD, la ricerca in questo campo sembra promettente per quanto riguarda l’utilizzo dei probiotici come trattamento coadiuvante della MDD.
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References
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