
Tumore del colon retto
Il cancro del colon-retto è una delle patologie la cui incidenza è in aumento a causa dello stile di vita, ovvero l’insieme di fattori quali dieta, obesità, sedentarietà e stress psico – fisico. In particolare la dieta sembra avere un ruolo cruciale per lo sviluppo di questa patologia, in quanto i composti alimentari possono influenzare le vie attraverso le quali vengono metabolizzati gli agenti cancerogeni e indurre cambiamenti epigenetici che portano allo sviluppo del tumore del colon retto, inducendo una disbiosi intestinale.
Probiotici
La ricerca ultimamente si è concentrata sui probiotici e sulla somministrazione preventiva di alcuni ceppi in quanto vi sono molte prove che alcuni ceppi di probiotici possono influenzare la risposta immunologica dell’ospite, stimolando il rilascio di citochine anti-infiammatorie, e composti antiossidanti e antitumorali. Per tale motivo potrebbero giocare un ruolo nel tumore del colon retto.
Gli studi
Una revisione sistematica della letteratura ha confrontato diversi studi, la maggior parte dei quali sono stati condotti su ratti (55,8%) e hanno utilizzato l’1,2 dimetilidrazina come farmaco per indurre la carcinogenesi del colon retto (61,7%). La stragrande maggioranza degli studi ha esaminato i ceppi di Lactobacillus (64%) e Bifidobacterium (29,4%). Ventisei (86,6%) studi su 34 hanno riscontrato una significativa riduzione delle lesioni relative al tumore del colon retto negli animali che hanno ricevuto probiotici.
Marcatori del tumore del colon retto
Alcuni degli studi inclusi hanno analizzato l’espressione di marcatori coinvolti nel tumore del colon retto, come ras-p21, caspasi-3, Mac-1, Ki-67, β-catenina, E-caderina, p53, Bcl-2, Bax, caspasi- 9 e caspasi-3. L’identificazione di questi marcatori svolge un ruolo importante nella diagnosi precoce e nell’identificazione del cancro del colon-retto e nello sviluppo di strategie di prevenzione.
Alterazioni genomiche del tumore del colon retto
Ad eccezione di pochi casi specifici, i tumori del colon e del retto hanno modelli di alterazione genomica notevolmente simili. In quasi tutti i tumori, ci sono diverse alterazioni che coinvolgono le vie TGF-β e p53, rafforzando i risultati trovati negli studi inclusi in questa recensione. In questo senso, ai probiotici sono attribuiti alcuni effetti protettivi, tra cui il mantenimento o il miglioramento della funzione di barriera intestinale, spiegati in parte dall’aumento dell’espressione dei geni coinvolti nella segnalazione della giunzione stretta nelle cellule epiteliali intestinali.
Enzimi batterici fecali e tumore del colon retto
Altri meccanismi che riguardano l’azione dei probiotici coinvolgono gli enzimi batterici fecali, tra cui -glucuronidasi, β-glucosidasi e nitroreduttasi, che catalizzano il rilascio di sostanze pro-carcinogene nell’intestino. L’alterazione del metabolismo intestinale mediante la modulazione dell’attività di questi enzimi batterici può essere uno dei possibili meccanismi attraverso i quali i probiotici possono ridurre il rischio di insorgenza del cancro del colon-retto. Secondo i risultati presentati, il consumo di probiotici ha ridotto gli enzimi batterici fecali in tutti gli studi che hanno valutato questo effetto.
Mucosa intestinale e tumore del colon retto
Un altro meccanismo importante risiede nel rapporto tra mucosa intestinale e ospite-microbiota. Negli studi valutati si è osservato, mediante batteriologia fecale, che i ceppi probiotici sono stati ritrovati nelle feci di tutti i ratti a cui è stata somministrata l’integrazione probiotica. In particolare, il gruppo L. acidophilus determinava una riduzione del pH fecale, dei batteri aerobi e della conta di E. coli e, confrontando la concentrazione del ceppo probiotico nelle feci prima e dopo il trattamento, è stato riscontrato un aumento significativo (L. acidophilus 4-74% e B. bifidum 1-36%). Questi effetti possono essere mediati dall’adesione agli enterociti, dalla riduzione del pH intestinale e dai meccanismi di competizione con i batteri patogeni.
Probiotici attività immuno modulante nel tumore del colon retto
I batteri probiotici mostrano anche attività immunomodulante, stimolando la produzione di IL-10 e IgA nelle cellule epiteliali intestinali e diminuendo le vie pro-infiammatorie (attraverso la riduzione di IL-1β, IL-6 e TNF-α). Diversi meccanismi sono già stati correlati alla modulazione della funzione di barriera intestinale e includono le risposte di difesa innate e adattative, come le IgA, i recettori Toll-like, le citochine, e i tessuti linfoidi associati all’intestino. Alcuni dei meccanismi sono stati verificati negli studi esaminati, come la riduzione dei livelli di IL-6 e TNF-α e l’aumento di IL-10 e IgA.
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Conclusioni
In conclusione i diversi ceppi di probiotici hanno mostrato un effetto anticancerogeno, ridotto lo sviluppo di lesioni e tumori intestinali, mostrato attività antiossidante e immunomodulante e ridotto enzimi batterici fecali.
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References
[1] Brasiel PGA, Dutra Luquetti SCP, Peluzio MDCG, Novaes RD, Gonçalves RV. Preclinical Evidence of Probiotics in Colorectal Carcinogenesis: A Systematic Review. Dig Dis Sci. 2020 Nov;65(11):3197-3210.
[2] Cruz BCS, Sarandy MM, Messias AC, Gonçalves RV, Ferreira CLLF, Peluzio MCG. Preclinical and clinical relevance of probiotics and synbiotics in colorectal carcinogenesis: a systematic review. Nutr Rev. 2020 Aug 1;78(8):667-687.
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