
Akkermansia muciniphila
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[3] Abuqwider JN, Mauriello G, Altamimi M. Akkermansia muciniphila, a New Generation of Beneficial Microbiota in Modulating Obesity: A Systematic Review. Microorganisms. 2021 May 20;9(5):1098.
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L’Akkermansia mucinipihila, un colonizzatore comune nello strato di muco intestinale degli esseri umani, rappresenta il 3-5% della comunità microbica negli individui sani, ed è un batterio che degrada la mucina che risiede nello strato di muco intestinale. È stato gradualmente considerato un candidato promettente per il probiotico di nuova generazione, dati i suoi benefici fisiologici dagli studi sugli animali e sull’uomo. L’importanza di A. municiphila deriva dalla sua capacità di ripristinare lo spessore del muco e l’integrità della barriera intestinale perché fornisce fonti energetiche preferibili (ad es. acidi grassi a catena corta) per un numero maggiore di cellule caliciformi che producono mucina e stimola il tasso di turnover del muco. La presenza di questo batterio è stata gradualmente considerata come un biomarcatore significativo dell’omeostasi intestinale e della fisiologia dell’ospite, poiché è stato osservato che l’abbondanza di A. muciniphila è drasticamente diminuita nella progressione di molte malattie metaboliche quali obesità e diabete di tipo II ma anche nell’ipertensione. A. municiphila aumenta lo spessore del muco e la funzione della barriera intestinale, migliora la permeabilità intestinale e riduce la risposta infiammatoria causata da diete ad alto contenuto di grassi, con conseguente mantenimento del metabolismo e risposta immunitaria.
Ad esempio si è visto come la somministrazione di A. muciniphila pastorizzata ha aumentato significativamente l’indice di sensibilità all’insulina del 30%, ha ridotto l’insulinemia e ha invertito l’aumento dei globuli bianchi prevedendo chiaramente l’insorgenza del diabete di tipo 2. Studi compiuti su modelli animali hanno mostrato come la somministrazione di A. muciniphila per 5 settimane al dosaggio di 108 CFU, ha ridotto l’aumento di peso corporeo e la massa grassa, nonché i livelli di assunzione di cibo. Quest’ultimo aspetto è legato alla capacità di A. muciniphila di sovra regolare significativamente l’espressione del gene GLP-1, che sopprime l’appetito e controlla l’alimentazione.
Oltre al ruolo sull’obesità e sul metabolismo del glucosio, si pensa che A. municiphila sia coinvolto nella modulazione dell’infiammazione. Ad esempio nella malattia epatica alcolica la somministrazione di A. muciniphila ha migliorato il danno epatico attraverso l’aumento delle giunzioni strette intestinali e riduzione del livello di sostanze scatenanti l’infiammazione come il lipopolisaccaride e le citochine infiammatorie.
In topi sottoposti a diete ad alto contenuto di grassi che mostravano alti livelli di espressione di mRNA di citochine infiammatorie a livello del colon, si è visto che la somministrazione di A. muciniphila ridotto ha sostanzialmente il livello di mRNA di queste citochine, downregolando l’espressione dei geni corrispondenti.
Nonostante i risultati promettenti sono necessarie ulteriori indagini su diversi ceppi di A. muciniphila, specialmente sull’uomo.