
Probiotici: benefici per il microbiota
I probiotici, secondo l’International Life Sciences Institute (ILSI), l’OMS e l’International Scientific Association of Probiotics and Prebiotics (ISAPP), sono definiti come “microrganismi vivi, che se somministrati in quantità adeguate conferiscono un beneficio per la salute dell’ospite”. Vi è un numero crescente di studi di ricerca che dimostrano gli effetti benefici dell’integrazione orale di probiotici per il ripristino e/o il mantenimento dello stato di salute del microbiota, sia a livello vaginale che intestinale. In particolare, i risultati degli studi, hanno evidenziato un inequivocabile effetto benefico diretto sugli esiti clinici della salute riproduttiva.
Microbiota vaginale
Il nostro organismo ospita diverse comunità microbiche che, insieme, prendono il nome di microbiota. Il microbiota ha un ruolo fondamentale: mantenere lo stato di eubiosi di ogni individuo. Le comunità microbiche che prendono il nome di microbiota si trovano in diversi distretti corporei. Nella donna, a livello della vagina, troviamo il microbiota vaginale. Esso è caratteristico di ogni donna e il suo ruolo in molti aspetti della salute riproduttiva è sempre più comprovato. Tra tutte le comunità microbiche che compongono il microbiota vaginale, il genere che deve essere maggiormente rappresentato per avere una comunità sana è Lactobacillus spp. Alcune specie di Lactobacillus quali L. acidophilus, L. crispatus, L. plantarum, L. fermentum e L. gasseri costituiscono il microbiota normale predominante del tratto genitourinario e gastrointestinale (GI) degli individui sani e la sua efficacia nel mantenere il pH normale della vagina e la prevenzione delle infezioni genitali è stata ben dimostrata.
Microbiota intestinale
Il microbiota gastrointestinale interagisce con l’intero organismo, compreso microbiota vaginale e apparato riproduttivo femminile. Il microbiota, infatti, ha la capacità di regolare i livelli di estrogeni circolanti attraverso la secrezione di un enzima, la β-glucuronidasi. Questo enzima ha la capacità di deconiugare gli estrogeni nelle loro forme attive, consentendone il legame ai recettori. Quando si verifica uno stato di disbiosi, la diminuzione della diversità batterica determina una diminuzione nella secrezione dell’enzima, che comporta una riduzione del processo di deconiugazione e, di conseguenza, una riduzione degli estrogeni circolanti. Questa alterazione può contribuire allo sviluppo di patologie ormono-dipendenti.
Alterazioni del microbiota
È stato dimostrato che un cambiamento a livello della composizione del microbiota, provoca una condizione nota come disbiosi. Tale condizione contribuisce all’insorgenza di disturbi endocrini e metabolici come la vaginosi batterica, la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), l’iperplasia endometriale e l’endometriosi, oltre a diverse comorbidità come obesità e diabete. La vaginosi batterica, in particolare, è una delle forme più comuni di disbiosi vaginale e svolge un ruolo nelle complicanze ginecologiche, come parto pretermine spontaneo, aborto ed endometrite, nonché sulla fertilità in generale.
Come intervenire con i probiotici
I probiotici possono essere utilizzati per trattare numerosi disturbi dell’apparato genitale femminile. Per il trattamento delle infezioni vulvovaginali, i probiotici possono essere somministrati direttamente per via vaginale, sia per evitare il passaggio attraverso l’ambiente acido del tratto gastrointestinale, sia per controllare la ricolonizzazione da parte dei Lactobacilli. Tuttavia, vi è un numero crescente di studi di ricerca che dimostrano gli effetti benefici dell’integrazione orale di probiotici. Diversi studi hanno dimostrato come i Lactobacilli somministrati per via orale, hanno la capacità di essere trasferiti dal tratto intestinale alla vagina e di colonizzare e influenzare positivamente la salute vaginale. Ad esempio uno studio ha mostrato come la somministrazione orale di Lactobacillus rhamnosus GR-1 e Lactobacillus fermentum RC-14 ha è in grado di ripristinare un microbiota vaginale sano nell’82% delle donne con precedente disbiosi vaginale.
Ceppi probiotici maggiormente utilizzati
I probiotici più comunemente usati per modulare la disbiosi dell’apparato riproduttivo femminile includono L. reuteri RC-14, L. fermentum , L. gasseri , L. rhamnosus , L. acidophilus , L. crispatus , L. casei , L. salivarius. Studi clinici hanno dimostrato che questi probiotici possono svolgere un ruolo positivo nel ripristino della microecologia vaginale e nel trattamento della BV, e potrebbero anche evitare l’abuso di antibiotici (che è spesso causa di resistenza antiobiotica) e ulteriori effetti collaterali. All’interno del genere Lactobacillus L. gasseri è stato ampiamente utilizzato come probiotico. Uno studio ha evidenziato come la somministrazione di L. gasseri OLL2809 heat-killed ha ottenuto la soppressione dello sviluppo dell’endometriosi nei topi. La selezione di questo ceppo è stata basata sulla sua attività immunostimolante. Un altro studio ha invece messo in evidenza gli effetti di Lactobacillus rhamnosus CICC6141 e Lactobacillus casei BL23, separatamente o in combinazione, sul miglioramento del processo riproduttivo.
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Conclusioni
La somministrazione di probiotici, sia per via orale che per via vaginale, si è dimostrata un valido alleato per contrastare i disturbi dell’apparato genitale femminile. Il ripristino dell’eubiosi vaginale e intestinale consente la risoluzione e/o la prevenzione di patologie quali la vaginosi batterica, che possono avere un grosso impatto sulla fertilità femminile. L’utilizzo di ceppi probiotici naturalmente presenti nell’ambiente vaginale e gastrointestinale, come i Lactobacilli, apporta notevoli benefici senza effetti collaterali evidenti.
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References
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